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L’agenda di Trump per lo Spazio e l’ombra di Musk. Ue preoccupata

Uno sguardo alle politiche che la nuova amministrazione potrebbe adottare, nel solco del primo mandato, con un occhio per le nuove sfide come Marte.

Un’analisi dello Space Economy Institute mette in fila le priorità sul tavolo del neo presidente Donal Trump in tema di spazio. La Luna, Marte, la Difesa e il business: queste le quattro direttrici portanti sul tavolo del presidente al suo secondo mandato nei prossimi 4 anni.

Come premessa, inutile dire che in ognuno di questi quattro domini c’è lo zampino di Elon Musk, il primo tifoso di Trump (ha finanziato il 10% dei costi elettorali) nonché futuro capo Dipartimento per efficienza governo.

Musk è anche l’uomo più ricco del mondo e ha avviato i progressi più rivoluzionari al di là dell’atmosfera terrestre negli ultimi quindici anni. Questo scenario avrà inevitabilmente ripercussioni per l’Europa, gli alleati e i rivali in tutto il mondo.

La Luna e oltre

Nei suoi primi quattro anni di presidenza dal 2016 al 2020 Trump ha lanciato due iniziative importanti in due ambiti molto diversi fra loro: il programma Artemis, che mirava a stabilire una presenza umana stabile sulla superficie lunare, e gli Accordi Artemis, che stabilivano linee guida comuni per le attività lunari, sia economiche che commerciali, basate sul rispetto reciproco e sulla collaborazione internazionale.

Oggi come oggi non ci sono segnali di un grosso cambio di rotta nella strategia.

la Luna rimane il primo obiettivo. Se serva come passaggio obbligatorio verso Marte è più discutibile, come approfondiremo.

Quando il programma Artemis è stato introdotto nel 2017, un atterraggio umano sulla Luna era pianificato per il 2024, teoricamente entro il secondo mandato di Trump. Ora, l’obiettivo più probabile è febbraio 2028, l’ultimo anno del mandato del neoeletto presidente. Ma non sarà facile.

Artemis 3, la missione destinata a riportare un equipaggio sulla superficie lunare, è ancora programmata per il 2026, sebbene gli analisti, e anche la NASA, non escludano ulteriori ritardi. Tuttavia, con Trump al comando e Musk al suo fianco, un’accelerazione potrebbe non essere fuori questione.

Musk e Marte

Nell’aprile 2017, subito dopo la sua elezione, Donald Trump parlò con l’astronauta Peggy Whitson, che all’epoca si trovava a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, del suo desiderio di mandare gli americani su Marte “durante il mio primo, o al più tardi, il mio secondo mandato”.

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