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Satelliti e autonomia dei servizi digitali. L’Ue accelera su IRIS 2

Entro dicembre la Commissione europea perfezionerà il contratto di concessione per affidare i lavori di costruzione della costellazione di satelliti IRIS 2 al consorzio SpaceRISE. Con i primi 300 satelliti su orbite terrestri l’Europa lancia la sfida alle costellazioni americane di Starlink, OneWeb e Kuiper.

Assegnato il contratto di concessione per IRIS 2, la firma entro Natale

Il sistema satellitare IRIS 2 (Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite) sarà realizzato dal consorzio SpaceRISE. È quanto stabilito dalla Commissione europea con l’assegnazione del contratto di concessione per lo sviluppo, l’implementazione e la gestione del prossimo sistema satellitare di connettività dell’Unione europea.

Uno strumento fondamentale per garantire all’Unione europea una maggiore indipendenza ed autonomia nelle connessioni internet satellitari, soprattutto dall’ingerenza crescente delle costellazioni satellitari Starlink di SpaceX e presto anche quelle di Kuiper di Amazon.

La firma del contratto di concessione, in base alla quale saranno assunti gli impegni legali e finanziari da entrambe le parti, è attesa entro dicembre 2024.

Che cos’è IRIS 2

Il contratto della durata di un anno circa, consiste in una partnership pubblico-privata per l’acquisizione di un sistema composto da oltre 290 satelliti su orbite diverse e del relativo segmento di terra, per fornire servizi governativi entro il 2030, abilitando al contempo servizi commerciali.

I satelliti della costellazione saranno posizionati in due orbite diverse: bassa (fino a 2.000 chilometri) e media (tra 2.000 e 35.786 km).

L’Unione europea ha finanziato il programma IRIS 2 con 2,4 miliardi di euro nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 e sta valutando un finanziamento aggiuntivo nell’ambito del QFP 2028-2035.

Il finanziamento è integrato dall’Agenzia spaziale europea (ESA) con 600 milioni di euro (sottoscritti nella conferenza ministeriale dell’ESA del novembre 2022) e da attori commerciali privati ​​nell’ambito di un contratto di concessione.

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