Gasdotti, elettrodotti e cavi di internet dispiegati sui fondali marini sono ‘reti vitali’ per le nostre economie e allo stesso tempo estremamente vulnerabili. La proposta di Norvegia e Germania di istituire cinque hub marini (Mar Baltico, Mare del Nord, Oceano Atlantico, Mar Mediterraneo e Mar Nero) da far controllare e proteggere ai Paesi dell’Alleanza.
Infrastrutture critiche sottomarine, la proposta di Oslo e Berlino
Mar Baltico, Mare del Nord, Oceano Atlantico, Mar Mediterraneo e Mar Nero potrebbero diventare cinque hub strategici per la difesa delle infrastrutture critiche sottomarine, dall’energia alle telecomunicazioni, monitorati e difesi dalle forze Nato.
È la proposta avanzata dal ministro della Difesa norvegese, Bjørn Arild Gram, e dal suo omologo tedesco, Boris Pistorius, in occasione dell’incontro dei ministri della Difesa dell’Alleanza atlantica (Nato) a Bruxelles.
Ogni Paese Nato dovrà assumersi la responsabilità della guida delle operazioni di controllo e difesa delle infrastrutture critiche, dai gasdotti agli elettrodotti, passando per i cavi internet sottomarini.
Tutti ricordiamo il sabotaggio al gasdotto NordStream nel Mar Baltico (che doveva rifornire di gas russo la Germania), inizialmente attribuito alla Russia, poi all’Ucraina.
A cui è seguito quello del BalticConnector tra la costa estone a quella finlandese, sempre nel Mar Baltico.
Infrastrutture vulnerabili e dal crescente valore strategico per gli approvvigionamenti energetici e per le comunicazioni intercontinentali di tutte le economie del mondo, in particolare per quelle dei Paesi dell’Alleanza.
Unire le forze per proteggere le reti vitali
“Germania e Norvegia sono determinate a portare avanti questo importante lavoro“, ha affermato il ministro della Difesa norvegese, Bjørn Arild Gram. “Come Alleanza, copriamo vaste aree marittime che contengono infrastrutture sottomarine critiche, che garantiscono forniture energetiche e i flussi delle comunicazioni elettroniche. Dobbiamo continuare a unire le forze per proteggere queste reti vitali da potenziali minacce“, ha precisato il ministro norvegese, secondo quanto riportato da defence-industry.eu.